Archivi tag: manifestazione

Tav e Fiat: No alle intimidazioni ed ai ricatti

Tav e Fiat, Ambiente e diritti sono sempre più questioni inscindibili e legate da un unico filo conduttore: Le libertà Costituzionali.
Quella contro i manifestanti NO TAV di ieri è stata un’operazione di polizia squisitamente politica, che operando 26 fermi ed arresti mirati, tende a dividere la popolazione della Valsusa da tutti quei cittadini che hanno voluto portare, nei gironi della militarizzazione della valle, sostegno e solidarietà concreta al popolo valsusino. Una popolazione che per la sua straordinaria capacità di lotta dal basso, documentata e consapevole, in difesa del territorio e dei beni comuni è diventata simbolo e riferimento per l’intera nazione, e non solo, di quanti vogliono opporsi alla logica del profitto e della devastazione ambientale.
Il TAV costerà oltre 22 miliardi di euro che, presi dalle nostre tasche finiranno nelle casse delle cooperative, delle grandi imprese e dei loro sponsor che vanno da Chiamparino a Cota, passando per Fassino e Berlusconi.
Questo è un ulteriore segnale di come viene trattato chi, con la loro lotta va ad intaccare interessi economici e politici consolidati sul territorio e nelle fabbriche. Ne sa qualcosa anche la Fiom che è stata cacciata dalle aziende Fiat e quei cittadini che hanno portato solidarietà alla lotta contro il Tav Torino- Lione.
Purtroppo la Fiat rischia di non essere un caso isolato e in periferia si moltiplicano le realtà dove la “filosoFiat” di Marchionne fa scuola. Dal commercio al settore metalmeccanico. Nel dicembre 2011 alla Whirlpool di Trento è stato siglato, sotto il ricatto di 100 licenziamenti un accordo che peggiora considerevolmente le condizioni di lavoro e non offre prospettive per il proseguo dell’attività produttiva dell’azienda. Il ricatto occupazionale, come in altre realtà, ha pesato tanto che la modifica degli orari, respinta per mesi dai lavoratori, dopo l’annuncio dei licenziamenti, è stata votata con il 70% dei voti.
Come PRC e Alternativa per i Beni Comuni di Trento abbiamo distribuito un volantino denunciando le norme peggiorative ed invitando i lavoratori e le lavoratrici a riprendere, anche se non ci nascondiamo le difficoltà oggettive, l’iniziativa per evitare ulteriori peggioramenti e per chiedere garanzie per il loro futuro.
partecipazione, democrazia dal basso, difesa del territorio non possono essere arrestate. La difesa dei diritti, dei Beni Comuni e del territorio devono diventare una sola unica e comune lotta.

Ezio Casagranda

Allegati:
Accordo Whirlpool di trento del 16 dicembre 2011
Accordo Whirlpool del 9 dicembre 2022
Volantino Distribuito in fabbrica

2 commenti

Archiviato in Ambiente, Beni Comuni, trentino

Acqua: In 100.000 contro le privatizzazioni

Sono 100 mila, secondo gli organizzatori, i manifestanti che oggi partecipano a Roma al corteo per “chiedere il rispetto dell’esito dei referendum sull’acqua”. All’iniziativa, organizzata dal Forum dei movimenti per l’acqua, partecipano diverse realtà dell’associazionismo e in testa, dietro lo striscione ‘Ripubblicizzare l’acqua, difendere i beni comunì, sfilano anche i sindaci di alcune città come Napoli, Giulianova, Corchiano, Monterotondo, Nola, Palma Campania e Villa Castelli. Al corteo anche tanta ironia ed esibizioni goliardiche, con manifestanti travestiti da Robin Hood, che sfilano tra la folla dove, su un camioncino campeggia uno striscione: ‘Togliere ai ricchi per dare a tutti, l’acqua non è un debitò.

La manifestazione è anche l’occasione per il lancio della campagna di obbedienza civile ‘Il mio voto va rispettato’” con la quale i comitati invitano i cittadini a rimodulare le tariffe dell’acqua laddove questa non venga gestita pubblicamente.

Dal sito di Radio onda d’urto

Lascia un commento

Archiviato in Beni Comuni, politica, trentino

Per il diritto allo studio e la scuola pubblica

In questa giornata internazionale del diritto allo studio anche gli studenti di Trento hanno fatto sentire la loro voce contro i tagli alla scuola ed all’università, contro i finanziamenti provinciali alla scuola privata, che sono i più alti in assoluto e contro ogni precarietà.
Musica e cartelli (book block) hanno aperto un corteo, colorato e pacifico che ha percorso le vie della città fermandosi davanti alla scuola privata per eccellenza di Trento (l’Arcivescovile) per urlare tutta la loro rabbia. (“niente soldi alle private, il vangelo ve lo pagate”) è stato lo slogan più gridato dagli studenti.
Molti interventi hanno anche denunciato un “pesante clima” quasi intimidatorio, che si respira all’interno del “Da Vinci” dove il preside ha sostanzialmente “vietato” lo svolgimento delle assemblee degli studenti, ad alcuni di essi sono stati chiesti i documenti solo per il fatto che volantinavano. Anche nel nostro Trentino la sospensione dei diritti democratici sembra stia facendo proseliti.
In corso Rosmini si sono aggiunti gli studenti universitari che alla protesta per i tagli all’università univano anche la protesta contro la provincializzazione dell’ateneo trentino.
Il corteo è poi proseguito fino davanti alla provincia di Trento per contestare le scelte, esclusivamente edili, del governatore Dellai in materia scolastica che in pratica significa tagli alla scuola e finanziamento per la costruzione del novo polo scolastico. Operazione che puzza enormemente di speculazione immobiliare.
Hanno denunciato il fatto che, mentre imperversa una crisi pesante che colpisce lavoratori e cittadini, giovani pensionati e precari, questa giunta, anziché stanziare risorse per la ricerca, per il welfare e per un reddito di cittadinanza sperpera centinaia di milioni di euro in opere inutili e ambientalmente devastanti come il tav, metroland o la base di Mattarello.
Il corteo si è poi diretto davanti al rettorato dell’ateneo provinciale. L’assemblea degli studenti ha anche espresso solidarietà ai lavoratori della Whirlpool colpiti da 70 licenziamenti, ai lavoratori precari che non hanno un futuro, ha denunciato la scelta della provincializzazione, il taglio delle risorse, le scelte di aziendalizzazioni che stanno avanzando anche all’interno dell’università trentina e si sono dati appuntamento alla prossima settimana per proseguire l’iniziativa di protesta.
Chi pensava che il mondo studentesco si fosse arenato dietro i colpi della crisi deve ricredersi. Anche a Trento, come nel resto d’Italia il mondo degli studenti ha voluto scendere in piazza per dire che “il debito deve essere pagato da chi l’ha creato e non dai lavoratori, dai giovani, dai pensionati, dai disoccupati e da quanti vivono del loro lavoro.
Quella odierna è stata, non nei numeri, ma nella sua qualità della protesta e della proposta, una manifestazione importante per-l’intera città in quanto ha voluto coinvolgere tutti i soggetti sociali( erano presenti partiti di sinistra e movimenti) mancava solo il sindacato. Dimenticanza o scelta di campo???

Ezio Casagranda

Lascia un commento

Archiviato in giovani, lavoratori, studenti, trentino

Anche Filcams e Fiom a Roma il 15 ottobre

Grasselli (Fiom) e Caramelle (Filcams): «È un movimento contro il sistema economico che salva le banche e fa fallire gli Stati e il loro welfare».
Ci saranno anche Fiom e Filcams del Trentino alla manifestazione del 15 ottobre a Roma, quando la Capitale diventerà uno dei nodi della rete internazionale di mobilitazione contro le politiche di austerity, di riduzione dei diritti e di taglio alla spesa pubblica inaugurate dai Governi di moltissimi Paesi per far fronte alla crisi del debito sovrano. I sindacati delle lavoratrici e dei lavoratori del metalmeccanico e del commercio organizzeranno anche una serie di pullman per chiunque dal Trentino volesse scendere a Roma e partecipare alla manifestazione.
Per le prenotazioni è sufficiente contattare l’ufficio accoglienza della Cgil del Trentino telefonando al numero 0461 303911.
Le partenze sono fissate sabato 15 ottobre alle ore 5 del mattino dal piazzale ex Zuffo a Trento e alle ore 5.30 dal casello A22 di Rovereto Sud.
In una conferenza stampa, i segretari generali di Fiom e Filcams, Roberto Grasselli e Roland Caramelle, hanno ricordato come quella di sabato 15 ottobre sarà una giornata di mobilitazione globale. «Sta nascendo un movimento – hanno spiegato all’unisono Grasselli e Caramelle – che radicalizza la critica al sistema economico, un sistema che salva le banche ma rischia di far fallire gli Stati e con essi i sistemi di protezione sociale e la democrazia. Sabato a Roma, come in tutte le altre piazze d’Europa e del mondo, si incontreranno giovani e lavoratori per chiedere con forza una società diversa e più giusta, un nuovo modello di sviluppo».
E se le politiche di austerity e di taglio alla spesa sociale accomunano ormai i diversi Paesi alle prese con la riduzione del debito, in Italia la situazione si fa addirittura drammatica. «È a rischio la democrazia – denunciano i segretari di Fiom e Filcams – perché le politiche economiche non sono in mano al Parlamento eletto dal popolo, ma alla Bce e al Fmi. E a complicare tutto c’è un governo che punta a concedere alle imprese mano libera, attaccando i diritti dei lavoratori, garantendo la libertà di licenziamento e mettendo in soffitta il contratto nazionale, mentre banchieri e imprenditori sfruttano la crisi per speculare e per garantirsi i propri privilegi».
Per i due sindacalisti, però, i nodi stanno arrivando al pettine. Ne sono testimonianza il successo dello sciopero generale della Cgil del 6 settembre scorso e le tante mobilitazioni che stanno nascendo in Italia nel silenzio di media e governo: dalle lotte degli operai di Fincantieri, a quelle dei dipendenti di Irisbus e dei lavoratori di Termini Imerese, due stabilimenti del gruppo Fiat.
«Non è più tempo – sostengono Grasselli e Caramelle – di vagheggiare velleitari patti tra capitale e lavoro, perché sono troppi i conflitti aperti. La vicenda Fiat, poi, è emblematica: il Governo, invece di approntare una vera politica industriale e di pretendere impegni certi dal gruppo di Torino e Detroit, avvalla le richieste dell’azienda di eliminare diritti fondamentali e di limitare drasticamente la democrazia sui luoghi di lavoro, dimenticando che la crescita economica in Italia si è fondata negli anni ’60 proprio sulla centralità delle lotte per la dignità del lavoro e sull’estensione della democrazia anche in fabbrica. È quindi fondamentale partecipare alla manifestazione del 15 ottobre per ribadire il ruolo centrale dei lavoratori come catalizzatori delle lotte, che a diverso titolo e con diverse modalità – da quelle dei migranti a quelle delle donne, da quelle per la tutela dell’ambiente a quelle per la pace, fino a quelle degli studenti per una scuola pubblica di qualità – stanno infiammando anche il nostro Paese».

Filcams Fiom Trento

Lascia un commento

Archiviato in manovra, precarietà

Tutti in piazza il 15 ottobre. Appello unitario del coordinamento dei movimenti

IL 15 OTTOBRE SARÀ UNA GIORNATA EUROPEA E INTERNAZIONALE DI MOBILITAZIONE

“gli esseri umani prima dei profitti, non siamo merce nelle mani di politici e banchieri,
chi pretende di governarci non ci rappresenta,
l’alternativa c’è ed è nelle nostre mani, democrazia reale ora!”

Commissione Europea, governi europei, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, multinazionali e poteri forti ci presentano come dogmi intoccabili il pagamento del debito, il pareggio del bilancio pubblico, gli interessi dei mercati finanziari, le privatizzazioni, i tagli alla spesa, la precarizzazione del lavoro e della vita.
Sono ricette inique e sbagliate, utili a difendere rendite e privilegi, e renderci tutti più schiavi.
Distruggono il lavoro e i suoi diritti, i sindacati, il contratto nazionale, le pensioni, l’istruzione, la cultura, i beni comuni, il territorio, la società e le comunità, tutti i diritti garantiti dalla nostra Costituzione. Opprimono il presente di una popolazione sempre più impoverita, negano il futuro ai giovani.
Non è vero che siano scelte obbligate. Noi le rifiutiamo. Qualunque schieramento politico le voglia imporre, avrà come unico effetto un’ulteriore devastazione sociale, ambientale, democratica. Ci sono altre strade, e quelle vogliamo percorrere, riprendendoci pienamente il nostro potere di cittadinanza che è fondamento di qualunque democrazia reale.
Non vogliamo fare un passo di più verso il baratro in cui l’Europa e l’Italia si stanno dirigendo e che la manovra del Governo, così come le politiche economiche europee, continuano ad avvicinare.
Vogliamo una vera alternativa di sistema. Si deve uscire dalla crisi con il cambiamento e l’innovazione. Le risorse ci sono.
Si deve investire sulla riconversione ecologica, la giustizia sociale, l’altra economia, sui saperi, la cultura, il territorio, la partecipazione. Si deve redistribuire radicalmente la ricchezza. Vogliamo ripartire dal risultato dei referendum del 12 e 13 giugno, per restituire alle comunità i beni comuni ed il loro diritto alla partecipazione. Si devono recuperare risorse dal taglio delle spese militari. Si deve smettere di fare le guerre e bisogna accogliere i migranti.
Le alternative vanno conquistate, insieme. In Europa, in Italia, nel Mediterraneo, nel mondo. In tanti e tante, diversi e diverse, uniti. E’ il solo modo per vincere.
Il Coordinamento 15 ottobre, luogo di convergenza organizzativa dei soggetti sociali impegnati, invita tutti e tutte a preparare la mobilitazione e a essere in piazza a Roma, riempiendo la manifestazione con i propri appelli, con i propri contenuti, con le proprie lotte e proposte
PER LA NOSTRA DIGNITÀ E PER CAMBIARE DAVVERO

COORDINAMENTO 15 OTTOBRE

Si è costituito il Coordinamento 15 ottobre, luogo aperto di tanti e plurali attori sociali impegnati a costruire la partecipazione italiana alla giornata europea e internazionale di mobilitazione.
La giornata del 15 vedrà mobilitazioni in tutta Europa, nel Mediterraneo e in altre regioni del mondo. Anche in Italia è già stata raccolta da tanti soggetti organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone.
Il Coordinamento si mette al servizio della riuscita della mobilitazione. Curerà unitariamente le caratteristiche, la logistica e l’organizzazione della manifestazione nazionale di Roma e ne definirà le sue parti comuni.
Il suo obiettivo è favorire la massima inclusione, convergenza, convivenza e cooperazione delle molteplici e plurali forze sociali, reti, energie individuali e collettive che stanno preparando e prepareranno la mobilitazione con i propri appelli, le proprie alleanze, i propri contenuti.
La prossima riunione del Coordinamento 15 ottobre è convocata a Roma, mercoledì 21 settembre, alle ore 10, in via dei Monti di Pietralata 16

Lascia un commento

Archiviato in manovra, politica